La tastiera. Questa sconosciuta.
Tutti abbiamo delle debolezze, delle cose e/o situazioni che ti fanno piacere (o compiacere) per il solo fatto di averle viste o vissute. Una di queste, per me, è la tastiera. O meglio: la tastiera al punto cassa di un ristorante, un bar, un self service, un fast food. Per non parlare poi di quando vedo il mouse …
Ma torniamo alla tastiera. Anzi, facciamo un’introduzione.
Per nostra e vostra fortuna, noi abbiamo tantissimi clienti, ma non sono tutti nostri clienti. Questo è una grandissima fortuna. Per voi e per noi. Per voi, perché potete sempre confrontare le nostre soluzioni con altri prodotti in giro. Per noi, perché è di costante stimolo a migliorare sempre.
Tanti anni fa, quando entravo in un locale che aveva già un sistema (della concorrenza) cercavo ci capire i motivi che avevano spinto all’acquisto di quello specifico prodotto. È importante capire il perché. Poi guardavo le situazioni e spesso individuavo due tastiere al punto cassa. Una tastiera collegata al PC e una tastierina per la stampante fiscale. Chiedevo sempre il motivo (per me è insensato). Spiegazioni: la tastiera è per inserire i nomi dei clienti (sai, sullo schermo è tutto più difficile); la tastierina è di emergenza (non si sa mai che il PC si blocchi). All’epoca non capivo come potesse esistere un venditore che proponesse tali oscenità. Oggi ho smesso di farmi queste domande. Oggi sorrido, punto.
Mi (e vi) chiedo: che soluzione può essere un sistema che prevende già in fase di installazione (da nuovo) la possibilità del blocco? Che soluzione tecnologica è un sistema “touch screen” che non è stato capace di rendere l’interfaccia utente abbastanza “user friendly” da abbandonare completamente le tecnologie tipiche da applicazioni desktop? Che razza di intuitività può avere un applicativo che chiede all’utilizzatore di “imparare” cose tanto diverse dall’uso spontaneo da spingerlo a “tornare indietro” verso tecnologie del passato?
Allo stesso tempo mi (e vi) chiedo: che imprenditore è uno che acquista un sistema che dichiara in partenza i suoi possibili limiti tecnici? Che imprenditore è quello che acquista un sistema touch screen (con quel che costa) e quando si “ferma” il touch attacca il mouse e va avanti? Perché qualcuno dovrebbe spiegare a queste persone che quegli applicativi funzionerebbero da subito su un PC normale (senza touch screen), che fin dall’origine si arrende alle tecnologie del passato, ma proprio per questo costano meno della metà.
Purtroppo la risposta è sempre la stessa: quando lo scopo è vendere dei prodotti che (dopo lungo e faticoso apprendistato) possono risolvere alcuni (non tutti) problemi importanti dell’attività di un’azienda, ecco che assemblaggi bizzarri di hardware e software vari prendono corpo in qualsivoglia sembianza di sistema. Allo stesso tempo, se l’imprenditore che acquista il sistema in realtà lo compra pur pensando di poterne fare a meno al primo intoppo tecnico (per risparmiarsi la riparazione, magari), allora gli conviene risparmiare i soldini fin dall’origine e comprare qualcosa di ancora più economico.
Concludendo: mentre tanti anni fa pensavo che quegli imprenditori erano stati truffati da un venditore con tanto pelo sullo stomaco, oggi capisco che quegli imprenditori non hanno comprato una soluzione, ma dei prodotti che ritenevano comodi, utili, intelligenti.
Insomma, se prima pensavo di aver perso un’opportunità di vendita non avendo “intercettato” per tempo quel cliente, oggi constato con semplice rassegnazione che quello è un imprenditore che comunque non comprerebbe le nostre soluzioni. Semplicemente perché non ne capirebbe la logica.