Affrontare la crisi puntando sul delivery? Ecco come ottimizzarlo!
Ottimizzare il delivery e migliorarlo per renderlo vincente.
È uno dei presupposti necessari per affrontare la crisi che sta travolgendo il mondo della ristorazione a causa del Covid 19. Come riuscirci al meglio? Ce lo spiega Maurizio Ulgheri, titolare della Catalan Frigor. Quest’ultima è una realtà che dal 1983 realizza concetti innovativi e sistemi per il Food e l’Ospitalità. “Dal 2019 abbiamo messo in campo un servizio dedicato di Consulenza e Sviluppo di Progetti e Sistemi per il Food”, spiega Maurizio Ulgheri.
Nell’ultimo periodo i ristoranti, nel nostro Paese, hanno dovuto rinunciare a gran parte degli introiti derivanti dalle cene sul posto. Con l’ultimo Dpcm introdotto dal governo, scatta l’obbligo di chiusura anticipata a alle 18 per tutti i locali. I ristoranti e fast food si stanno organizzando al meglio per garantire il servizio da asporto e le consegne a domicilio.
Riguardo queste ultime, secondo Ulgheri per un ristorante è fondamentale ottimizzare i tempi di consegna, migliorare i packaging, adeguare i menù e non solo. “Occorre organizzare un servizio delivery di qualità, con proposte accattivanti che suscitino emozioni e che abbiano un prezzo medio di acquisto ‘sostenibile’ per il cliente”, spiega.
Secondo lei, come si può organizzare il delivery in tempi di Covid purché sia vincente?
Occorre fermarsi, studiare, ideare e progettare questo nuovo concetto e, possibilmente, affidarsi a chi è in grado di proporre soluzioni mirate e pensate per ogni singolo caso. Bisogna partire da uno studio di base, che non può escludere lo studio di quello che sarà il menù dedicato al delivery.
Come si possono recuperare i mancati introiti delle cene sul posto?
Sicuramente, tra le altre cose, è possibile organizzare un servizio delivery di qualità. Occorrono proposte accattivanti che suscitino emozioni e che abbiano un prezzo medio di acquisto ‘sostenibile’ per il cliente. Bisogna però tener ben presente che la convivenza dei due servizi (al tavolo e per il delivery) deve essere ben programmata purché possa coesistere e funzionare.
Si devono adeguare i menù?
Sicuramente sì, non basterebbe semplicemente replicare l’offerta tradizionale del ristorante, pensata per un servizio al tavolo. Vanno ricercate e studiate proposte che possano essere compatibili con quello che sarà il trasporto successivo alla preparazione e che mantengano un aspetto invitante seppur non servite subito.
Si devono ottimizzare i tempi di consegna?
È fondamentale ottimizzare i tempi. Il desiderio del cliente deve essere soddisfatto subito.
Avete provato in questo periodo ad ordinare la cena con il servizio delivery?
Vi è capitato di farlo alle 20.30, appena rientrati dal lavoro e sentirvi rispondere ‘per le 21.30 può andar bene?’.
Avete anche voi pensato che ‘ho fame adesso, son stanco, e alle 21.30 vorrei rilassarmi un attimo prima di dormire?’. Il cliente del delivery oggi ritiene accettabile un’attesa di 30 minuti. Oltre non è disposto ad attendere.
Quanto è importante l’utilizzo del giusto packaging per il delivery?
Molto, sia in termini di marketing per l’impresa di ristorazione, che per la fiducia che un certo tipo di packaging può suscitare. Pensiamo ad esempio ad una confezione sigillata ermeticamente dove il fattorino non può, neanche per errore, poter contaminare la nostra cena!.
In ogni crisi c’è un’opportunità?
Ritengo di sì. Ogni crisi ci spinge a tirar fuori nuove idee e nuove strategie. Ci fa uscire dalla nostra zona di comfort e questo ci fa ripensare anche alla nostra idea di business che, oggi più che mai, si deve adeguare ai tempi e deve farlo molto velocemente.