Bonus ristoranti: fino a 10.000 euro di rimborsi per mense, hotel, agriturismi e non solo

bonus ristoranti

Arriva un nuovo fondo perduto, a disposizione fino a 10mila euro per le aziende che operano nel settore della ristorazione. Si tratta del Bonus ristoranti, il contributo istituito ad agosto per fare fronte alla crisi causata dal Covid 19.

La nuova agevolazione, conosciuta anche come “fondo ristorazione”, è valida per diverse categorie: dai ristoranti agli hotel, passando per gli agriturismi, le mense e le attività di catering. 

Il fondo perduto è previsto dal Decreto Agosto e dovrà essere utilizzato per l’acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli. 

Il contributo a fondo perduto è stato appena sbloccato tramite un decreto attuativo firmato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 16 Ottobre, con un mese di ritardo e per l’ufficializzazione si attende la pubblicazione del decreto MEF e MiPAAF. Poi sarà possibile presentare la domanda. 

Il fondo, una cifra compresa tra i 1000 e i 10.000 euro netti per ogni azienda, sarà erogato sotto forma di rimborso per gli acquisti di prodotti agroalimentari italiani, specialmente DOP e IGP, provenienti da vendita diretta o filiera 100% italiana. 

Come richiede il fondo?

Il richiedente dovrà registrarsi su una piattaforma online (piattaforma della ristorazione) che sarà disponibile a breve sul sito di Poste Italiane. Si attende la sua attivazione. 

Oppure il bonus si può richiedere presentandosi fisicamente presso gli sportelli dell’ufficio postale.

Si deve fornire tutta la documentazione necessaria e presentare la richiesta di accesso al fondo perduto. 

Se l’esito della richiesta è positivo il concessionario dona subito il 90 per cento del contributo, successivamente, invece, eroga il restante 10% dell’importo. 

A chi spetta?

Come anticipato in precedenza il fondo perduto spetta a chi opera nel settore della ristorazione: ristoranti, mense, alberghi, aziende di catering, agriturismi. Il requisito per poter presentare la domanda è la dimostrazione del calo di fatturato, oltre alle ricevute fiscali che attestano il pagamento dei prodotti acquistati. 

Nello specifico, il fatturato dei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020 deve essere inferiore rispetto ai 3/4 dell’ammontare del fatturato complessivo degli stessi mesi dell’anno precedente. 

Quindi occorre dimostrare che da marzo a giugno 2020 si è fatturato meno rispetto allo stesso periodo del 2019.